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Guida pratica alla valutazione d'impatto sulla protezione dei dati (DPIA) secondo il GDPR.

Immagine del redattore: Redazione LexTech HubRedazione LexTech Hub

Aggiornamento: 5 feb

Data Protection Forum 2025
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La valutazione d'impatto sulla protezione dei dati (DPIA), nota anche come Data Protection Impact Assessment, è uno strumento essenziale per le imprese che trattano dati personali, specialmente se si trattano dati particolari come i dati relativi alla salute. Introdotta dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), la DPIA rappresenta un pilastro fondamentale per la conformità normativa e la tutela dei diritti degli interessati. L'articolo 35 del GDPR stabilisce l'obbligo di condurre una DPIA quando un trattamento dei dati presenta un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche. La valutazione d’impatto, però, non è solo una formalità burocratica, ma un processo che mira a identificare, valutare e prevenire i rischi legati al trattamento dei dati personali, e con una valutazione d’impatto ben condotta si dimostra l'impegno dell’impresa verso la protezione dei dati e contribuisce a instaurare un clima di fiducia con clienti, utenti e partner commerciali.

Si tratta di uno degli elementi di maggiore rilevanza nel nuovo quadro normativo del GDPR, poiché esprime chiaramente il principio di responsabilizzazione (accountability) dei titolari del trattamento. Questi ultimi sono tenuti non solo a garantire il rispetto delle disposizioni del regolamento, ma anche a dimostrare in modo adeguato come assicurano tale conformità. La valutazione d’impatto rappresenta un esempio concreto di questo impegno*. In aggiunta a questo, effettuare una DPIA è obbligatorio in specifici scenari delineati nel terzo paragrafo dell'articolo 35 del GDPR. La valutazione d'impatto è richiesta, ad esempio, quando si prevede un trattamento automatizzato volto a valutare sistematicamente e globalmente gli aspetti personali relativi alle persone fisiche, inclusa la profilazione. È necessaria anche per il trattamento di categorie particolari di dati personali, come specificato nell'articolo 9, paragrafo 1, o di dati relativi a condanne penali e reati, ai sensi dell'articolo 10. Ulteriori tipologie di trattamenti che richiedono una valutazione d'impatto sono elencate nelle linee guida del WP292. Tra questi vi sono i trattamenti automatizzati finalizzati ad assumere decisioni che producono effetti giuridici o che incidono in modo significativo sugli interessati, nonché i trattamenti effettuati nell'ambito del rapporto di lavoro mediante sistemi tecnologici che permettono il controllo a distanza dell'attività dei dipendenti.

Venendo al dunque, cosa deve contenere un’adeguata valutazione d’impatto?

Quando si compie una valutazione d'impatto, è fondamentale partire da una chiara descrizione del trattamento dei dati. Questo implica un'analisi dettagliata dei tipi di dati personali che verranno raccolti come, ad esempio, i dati anagrafici, altrimenti di dati più sensibili come dati sanitari o finanziari. È altrettanto importante sapere: da dove provengono i dati (vengono forniti direttamente dagli interessati, raccolti tramite terze parti o derivano da altre fonti?); il contesto del loro trattamento, includendo anche la comprensione dell'ambito in cui avviene il trattamento (potrebbe trattarsi di una piccola azienda, una grande corporazione, una clinica medica o una piattaforma online); e la durata del trattamento: per quanto tempo verranno conservati e utilizzati i dati raccolti? Bisogna quindi definire chiaramente questi aspetti così da avere una visione completa e trasparente del processo di gestione dei dati personali.

La valutazione della necessità e proporzionalità del trattamento è la fase successiva. Qui, si analizza se il trattamento dei dati è realmente indispensabile per raggiungere gli scopi prefissati, questo significa considerare se esistono alternative meno invasive che potrebbero essere utilizzate al posto del trattamento in questione. Ad esempio, si potrebbe valutare se è possibile raggiungere lo stesso obiettivo trattando un volume minore di dati o raccogliendo solo dati meno sensibili. La valutazione della proporzionalità dei trattamenti, invece, richiede un bilanciamento tra gli interessi dell'impresa e i potenziali impatti negativi sui diritti e le libertà degli individui. Ad esempio, se una procedura potrebbe compromettere in modo significativo la privacy degli interessati, deve essere attentamente riconsiderata.

Passando alla valutazione dei rischi, è fondamentale individuare tutti i potenziali pericoli per i diritti e le libertà degli individui.

I rischi potrebbero includere accessi non autorizzati ai dati, perdita o distruzione dei dati. Una volta identificati i rischi, si passa alla fase di prevenzione. Qui, l'obiettivo è adottare misure di sicurezza adeguate per ridurre al minimo i rischi individuati. Tra queste misure, possiamo includere:
  • la pseudonimizzazione dei dati, che separa le informazioni identificabili da altre informazioni;
  • la crittografia, che protegge i dati durante la trasmissione e l'archiviazione;
  • dei controlli di accesso rigorosi per garantire che solo il personale autorizzato possa accedere ai dati;
  • dei sistemi di audit e monitoraggio per rilevare e rispondere rapidamente a eventuali violazioni della sicurezza.

Cosa rappresenta la valutazione d’impatto per le imprese?

Per le imprese, la DPIA rappresenta uno strumento fondamentale non solo per la conformità normativa, ma anche per migliorare la gestione dei rischi e la governance dei dati. Integrare la protezione dei dati nel ciclo di vita dei processi aziendali ottimizza l'efficienza operativa e la gestione delle informazioni. Dimostrare un impegno concreto verso la protezione della privacy può migliorare la fiducia dei clienti, facilitare l'adozione di nuove tecnologie in modo sicuro e conforme alle normative.

In conclusione, la DPIA e la consultazione preventiva non sono solo requisiti normativi, ma strumenti essenziali per proteggere i dati personali e rafforzare la fiducia dei clienti. Le imprese che integrano queste pratiche nei loro processi operativi quotidiani non solo assicurano la conformità con il GDPR, ma dimostrano anche un impegno concreto verso la protezione della privacy.

Tutti questi temi verranno trattati, con esperti della materia, durante il Data Protection Forum 2025 il prossimo 06 giugno all'Auditorium Appiani di Treviso.

Non perderti l'evento e clicca subito sul pulsante qui sotto per iscriverti!

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione e fino ad esaurimento dei posti!




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