La governance del rischio ICT nel Regolamento DORA: come strutturare ruoli e responsabilità in modo efficace
- Cristina Tronchin
- 3 giu
- Tempo di lettura: 4 min

1. Un nuovo standard per la resilienza operativa digitale
Il regolamento DORA, pienamente applicabile dal 17 gennaio 2025, impone alle imprese soggette l’adozione di un sistema strutturato per la gestione del rischio ICT. Tra i suoi pilastri fondamentali, DORA introduce l’obbligo di istituire un framework di governance che sia solido, documentato e ben integrato nella gestione complessiva dell’organizzazione. L’obiettivo è garantire che la resilienza digitale non sia affidata unicamente ai teams tecnici, ma diventi un tema di gestione aziendale, seguito con consapevolezza e responsabilità da tutti i livelli decisionali.
2. Governance ICT secondo DORA: un obbligo strategico
Il Regolamento DORA definisce con precisione il perimetro entro cui deve essere costruito il sistema di governance ICT. Le imprese devono dotarsi di un piano coerente e proporzionato, basato su politiche interne approvate formalmente, che disciplini in modo chiaro la gestione del rischio informatico lungo tutto il ciclo di vita operativo: dalla prevenzione agli incidenti, fino al recupero e alla comunicazione alle autorità competenti.
Al vertice della responsabilità si colloca l’organo di gestione, che non può più delegare il tema del rischio ICT alle sole funzioni tecniche. Secondo il regolamento, il board deve supervisionare e approvare le strategie digitali, assicurare la disponibilità delle risorse necessarie, monitorare le performance del sistema di controllo e, soprattutto, garantire che la resilienza digitale venga trattata come una priorità strutturale e non come un mero adempimento tecnico. Questo approccio riflette una visione moderna del rischio, che si estende ben oltre l’ambito informatico per abbracciare l’intera continuità operativa dell’impresa.
3. L’individuazione delle responsabilità
Affinché il sistema di governance ICT sia efficace, è essenziale che i ruoli e le responsabilità siano chiaramente definiti e distribuiti. Il consiglio di amministrazione, come previsto da DORA, detiene la responsabilità ultima del sistema di gestione del rischio digitale. Il suo compito non si limita all’approvazione formale delle politiche, ma implica anche un coinvolgimento diretto nell’analisi dei rischi e nella valutazione degli incidenti più gravi. È inoltre tenuto a garantire che i propri membri ricevano un’adeguata formazione sui temi della sicurezza informatica, per poter esercitare il proprio ruolo in modo consapevole e informato.
Accanto a questo livello strategico, la direzione aziendale è incaricata di dare attuazione concreta alle linee guida definite dal board. Coordina i processi interni, supervisiona l’adozione delle misure tecniche e promuove l’integrazione delle funzioni coinvolte. La responsabilità operativa quotidiana ricade invece sulla funzione ICT, che gestisce l’infrastruttura tecnologica, monitora gli eventi critici, esegue test e simulazioni, e attua i piani di continuità e di disaster recovery. Al loro fianco, le funzioni di risk management e compliance offrono una valutazione indipendente, monitorando che i controlli siano efficaci e coerenti con il quadro normativo. Si occupano anche di integrare il rischio ICT nella mappa dei rischi aziendali, assicurando un allineamento continuo tra obiettivi di business e requisiti di sicurezza. Infine, la funzione di internal audit svolge un ruolo di verifica indipendente, esaminando l’efficacia complessiva del sistema di governance e segnalando eventuali carenze direttamente al board.
Questa struttura multilivello – che coinvolge strategia, operatività e controllo – è ciò che consente a un’impresa di gestire il rischio ICT in modo organico, continuativo e trasparente.
4. Integrare il framework DORA
L’adeguamento al Regolamento DORA non è un semplice esercizio di compliance, ma un percorso di evoluzione organizzativa. Le imprese che intendono rispondere in modo efficace devono iniziare con un’analisi interna approfondita, volta a valutare la maturità del proprio sistema ICT, il livello di coinvolgimento del board e la qualità dei processi interni di gestione del rischio. È fondamentale mappare i ruoli esistenti, identificare eventuali sovrapposizioni o vuoti di responsabilità, e costruire una matrice organizzativa che chiarisca «chi fa cosa» in caso di incidente, minaccia o crisi tecnologica.
Una delle chiavi per il successo è la formalizzazione documentale: le politiche, i processi e le responsabilità devono essere chiaramente descritti, aggiornati e condivisi, in modo da garantire uniformità e coerenza nell’intera organizzazione. Altrettanto importante è investire in strumenti digitali che consentano di monitorare i principali indicatori di rischio, di automatizzare i flussi di reporting e di facilitare la comunicazione tra le funzioni.
Un altro passaggio cruciale è la formazione continua. DORA sottolinea esplicitamente la necessità che anche il top management e i membri del consiglio siano coinvolti nei percorsi formativi. Questo non solo per adempiere agli obblighi di legge, ma per costruire una solida cultura del rischio ICT, condivisa a ogni livello dell’impresa.
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