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LA GESTIONE DEL RISCHIO INFORMATICO NELLE PMI

Aggiornamento: 26 feb

Come evidenziato nel report di Allianz Risk Barometer 2023, il panorama aziendale è sempre più permeato dai rischi informatici che occupano il primo posto nella Top10 dei rischi in Italia, con una percentuale del 47%. Questa crescente minaccia sottolinea l'importanza cruciale per le Piccole e Medie Imprese (PMI) di adottare una solida strategia di gestione del rischio informatico.



Ma come possiamo definire il rischio? Il rischio è il risultato della probabilità di un evento indesiderato moltiplicata per l'impatto che potrebbe avere. Questo si traduce nella possibilità che le minacce sfruttino vulnerabilità di asset informativi e compromettano la disponibilità, integrità e riservatezza delle informazioni.


Per affrontare la minaccia del rischio informatico, l'utilizzo dei sistemi di gestione ISO/IEC 27005 si presenta come una guida essenziale e uno strumento competitivo e distintivo che influenza positivamente la crescita aziendale.

La definizione del contesto è il punto di partenza, consentendo alle PMI di identificare gli eventi che potrebbero causare incidenti di sicurezza e comprendere come, dove e perché potrebbero verificarsi. Queste informazioni guidano l'analisi del rischio, dove vengono stimati i rischi associati agli scenari precedentemente individuati.

La fase successiva, la ponderazione, confronta i rischi stimati con criteri predefiniti per identificare le opzioni di trattamento applicabili. Il trattamento del rischio comporta la scelta delle opzioni che soddisfano i criteri di valutazione e la definizione di azioni per implementare il piano di trattamento del rischio. Durante questo processo, viene stimato il rischio residuo, cioè il livello di rischio che persiste nonostante le misure di trattamento.

Infine, la comunicazione del rischio è essenziale: questo scambio di informazioni tra le parti interessate è necessaria per comprendere al meglio le minacce e le relative azioni per ridurle.


Tuttavia, prima di agire è cruciale individuare il tipo di rischio da affrontare:


  1. Rischio Accettabile: Il rischio residuo è sostenibile, richiedendo solo interventi marginali.

  2. Rischio da Mitigare: Il rischio residuo non è accettabile e deve essere mitigato con controlli proporzionati in termini di incisività e tempestività.

  3. Rischio da Trasferire: Il rischio residuo può essere trasferito a terze parti, ad esempio attraverso l’outsourcing.

  4. Rischio da Evitare: Il rischio residuo non può essere ulteriormente mitigato e le attività che lo generano devono essere evitate o eliminate.

In conclusione, la gestione del rischio informatico richiede un approccio strategico e proattivo. Solo attraverso una gestione oculata di questo rischio, le PMI possono garantire la sicurezza delle informazioni e proteggere la loro operatività nel sempre più complesso scenario digitale.

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